martedì 29 giugno 2010

Parco Eolico sulle Serre Salentine

REGIONE PUGLIA: DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE DELL’UFFICIO PROGRAMMAZIONE, POLITICHE ENERGETICHE, V.I.A. E V.A.S. 9 marzo 2010, n.76

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Conclusioni
Il sito di interesse progettuale, di notevole pregio paesaggistico, ambientale e naturalistico “ricade, per grandi linee, nell’area del Salento caratterizzata dalla presenza di lunghe dorsali (dette “Serre Salentine”) separate tra loro da zone relativamente depresse. L’area del parco è sopraelevata rispetto alle aree contermini e gli aerogeneratori sono disposti in posizione sommitale (o quasi) di piccoli rilievi o creste più o meno pronunciate” (pag. 17 della “Relazione idrologica ed idraulica”). Tali singolarità geomorfologiche sono segnalate anche dalla carta geomorfologica n. 526 del PUTT/p, in cui si individuano cigli di scarpata e doline, le cui aree di pertinenza o aree annesse, interessano alcuni aerogeneratori. Anche il cavidotto, lungo il suo tracciato, intercetta una serie di cigli di scarpata, delle aree a vincolo idrogeologico e a vincolo ex lege 1497/39, delle aree interessate da Decreto Galasso e dalla Zona a gestione Sociale “Sannicola”, oltre che dal Sito di Importanza Comunitaria “Montagna Spaccata e Rupi di San Mauro” (IT 9150008). A prescindere dalle considerazioni puntuali, svolte nei punti precedenti, emerge che nel complesso l’intero territorio, interessato dagli aerogeneratori e dalle opere annesse, appare caratterizzato dalla presenza di singolarità di natura geomorfologica e naturalistica che non sono state adeguatamente valutate.
La localizzazione delle opere è tale che ad essa risulta inevitabilmente associato un impatto visivo notevole, come peraltro evidenziato dal medesimo proponente nelle varie mappe di visibilità ed intervisibilità. Tutto ciò appare ancor più critico in ragione del contesto paesaggistico ed ambientale all’interno del quale è stato proposto il parco eolico: si tratta di un sistema agro-ambientale di enorme pregio, quello delle serre salentine, in cui, in un’imponente matrice ulivetata, che si accompagna ad un sistema significativo di muretti a secco e di pajare, sono presenti patches di naturalità fondamentali per l’equilibrio naturalistico che l’istanza non considera in maniera adeguata, anche con riferimento all’aspetto faunistico.
La configurazione paesaggistica dell’area con i suoi sistemi antropici, segnalati dal medesimo proponente nelle tavole denominate “Carta della gittata massima degli elementi rotanti”, è indicativa di un’antropizzazione del territorio che non è stata sufficientemente considerata nell’analisi svolta ai sensi dell’art. 10 comma d del RR 16/2006. Non vi sono inoltre indicazioni esaustive circa l’area edificabile urbana, prevista dal comma 2 lettera h dell’art. 14 RR 16/2006, e circa la relativa area buffer di 1.000 m.

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